Lombalgia (Low back pain)


Il Mal di schiena o Lombaggine si manifesta per lo più in pazienti con più di 45 anni, ma nessuna età è esente.


E’ il dolore che si avverte nella regione posteriore del nostro corpo tra il margine inferiore dell’ultima costa e i glutei. Se il dolore s’irradia all'arto inferiore posteriormente si parla di lombo-sciatalgia e se anteriormente di lombo-cruralgia.

Distinguiamo una forma acuta se dura da meno di quattro settimane e una cronica se perdura da almeno sei-otto settimane.

Le cause della lombalgia non sono sempre chiare ma si possono raggruppare, senza presunzione di completezza, in:

- Meccaniche: fratture vertebrali, ernie del disco, protrusioni discali, artrosi dei corpi vertebrali (spondilartrosi), canale stretto (stenosi lombare midollare), scivolamenti di una vertebra rispetto ad un’altra (spondilolisi e spondilolistesi), osteocondrite, ecc .

- Infiammatorie: spondilite anchilosante, spondilartriti sieronegative, disciti infettive, ecc

- Tumorali: da tumori ossei primari o secondari (metastasi) o tumori del midollo.

- Metaboliche: osteoporosi, ecc

- M. di Paget

- Riferite: da malattie dell’addome o del bacino.




Per la diagnosi sono necessari un’attenta raccolta delle informazioni da parte del medico, una visita ben eseguita e i seguenti esami della colonna lombosacrale: Rx (proiezioni antero-posteriore, laterale) e RMN (risonanza magnetica nucleare).

Solo in casi selezionati possono essere utili Rx (proiezioni oblique o dinamiche in flessione ed estensione), TC, esami ematologici, EMG (elettromiografia), scintigrafia, ecc

Il trattamento della lombalgia “semplice” è prevalentemente basato sul riposo funzionale, sull’uso di tutori e su una ragionata terapia farmacologica; per lo più il dolore si risolve nell'arco di alcuni giorni.




In via generale possiamo affermare che il riposo funzionale è utile in tutte le forme di lombalgia indipendentemente dalla causa. Non intendiamo l’immobilizzazione assoluta ma l’astensione da sollecitazioni in flesso-estensione e torsione, dal sollevamento di pesi e dalle vibrazioni prodotte dai veicoli. L’immobilizzazione o il riposo prolungato è da scoraggiare nei casi di lombalgia.

I tutori come i corsetti in tela armata creano un giusto sostegno e protezione nella maggior parte dei casi di lombalgia mentre in altri casi (per esempio di fratture vertebrali traumatiche o patologiche) potrebbero essere indicati busti rigidi. L’uso prolungato del corsetto in assenza di sintomatologia dolorosa è per lo più da scoraggiare.

La terapia farmacologica va mirata il più possibile sulla causa. Utilizziamo i FANS (farmaci antinfiammatori) dove ravvisiamo cause infiammatorie o infiammazioni dovute a cause meccaniche; se il dolore è meccanico puro sono più indicati gli analgesici puri per i minori effetti collaterali; utilizziamo farmaci miorilassanti che rilassano la muscolatura quanto la componente dolorosa da spasmo muscolare ci sembra rilevante; sono indicati i farmaci cortisonici, anche sottoforma di peridurali antalgiche, se la sintomatologia neurologica prevale; la componente neurologica dolorosa o deficitaria può beneficiare della somministrazione di Gabapentin, Pregabalin, L-acetilcarnitina HCL e ac alfalipoico.

Talvolta si osserva la persistenza del dolore lombare dovuta ad una terapia non ben mirata o non bene eseguita. La persistenza lombalgia oltre i tempi consueti richiede comunque un approfondimento diagnostico come già accennato.

In casi assai più rari vanno intraprese terapie specifiche; nei casi di dolore osseo su base osteoporotica il trattamento con bifosfonati ha un’importante effetto antalgico; terapie specifiche con antibiotici vanno indirizzate al trattamento delle disciti infettive; la chemioterapia viene riservata alle patologie tumorali.

Solo un accenno viene fatto in questa sede ai trattamenti chirurgici di maggior diffusione come le vertebroplastiche nei crolli vertebrali osteoporotici, l’impianto di spaziatori interspinosi e le artrodesi intervertebrali nei casi di discopatia o spondilolistesi.

Il mal di schiena può beneficiare di una serie di trattamenti integrativi, alternativi o non convenzionali a cui attribuiamo buona e anche ottima efficacia. Ci riferiamo ai trattamenti fisiochinesiterapici, osteopatici, chiropratici, agopuntura, ossigeno-ozonoterapia, ecc. che vanno eseguiti sempre da personale specializzato. Le possibili, fortunatamente rare, ma non rarissime, gravi cause sconsigliano di intraprendere trattamenti in modo non ben ponderato e consigliano invece grande prudenza e attenta valutazione in ogni caso.

Essendo la lombalgia acuta patologia assai frequente e in gran parte prevenibile bisogna, risolta la fase acuta, invitare i pazienti a riconoscere e modificare i fattori di rischio (obesità, scarso esercizio, erronea movimentazione dei carichi, stress e altri problemi psichici) che hanno favorito la comparsa dell’episodio lombalgico e che lo renderanno probabile anche in futuro. Consigliamo sempre ai pazienti il calo ponderale e di intraprendere una attività motoria (ginnastica posturale, pilates, Back school, ecc) inizialmente controllata da esperte fisioterapiste per poi continuare con altre attività motorie da eseguire autonomamente come il pilates, il Nordik walking, il nuoto o le semplici camminate o altro.


Dott. Paolo D'Aleo
Medico Chirurgo
Specialista in ortopedia e Traumatologia

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